«I nostri giovani, l’Italia migliore» Muti: Grand Tour nella bellezza
Con l’Orchestra Cherubini tra Verdi e il “Padrino” di Rota: «I ragazzi meritano un posto in questo Paese»
A Grand Tour Through Beauty – Riccardo Muti Reflects on Music, Italy, and Youth
Interview by Stefano Marchetti | July, 5th 2025
Più che un tour, sarà un Grand Tour, uno speciale viaggio nella bellezza della musica e dell’Italia, come quello che gli aristocratici europei compivano già tre secoli fa per conoscere la terra «dove fioriscono i limoni». Stasera al Ravenna Festival Riccardo Muti, insieme alla sua amatissima Orchestra giovanile Cherubini, darà il via a una serie di concerti che lo porteranno da nord a sud, fra gli scenari più affascinanti dello Stivale. In alcuni casi, curiosamente, queste serate dedicate a grandi pagine sinfoniche saranno “incastonate” in cartelloni pop e rock: a Villa Manin, per esempio, sullo stesso palco il giorno successivo canterà Giorgia, mentre a Lucca la presenza del Maestro si collocherà fra gli show di Jennifer Lopez e di Alanis Morissette.
«Lo so, può sembrare strano che abbia deciso di dirigere anche in luoghi solitamente destinati ad altri generi musicali – confida Riccardo Muti -. L’ho fatto soprattutto per questi giovani, espressione dell’Italia migliore, che escono dai conservatori e che meritano di trovare una loro collocazione nel nostro Paese, al servizio dell’arricchimento culturale e spirituale e, appunto, della bellezza. E che possono mostrare come esista anche un altro genere di musica».
More than a tour, it will be a true Grand Tour—a journey through the beauty of music and Italy, reminiscent of the travels once undertaken by European aristocrats to discover the land “where the lemon trees bloom.” This evening at the Ravenna Festival, Riccardo Muti and his beloved Cherubini Youth Orchestra will begin a concert series stretching from north to south, across some of Italy’s most captivating venues.
“I know it may seem unusual to perform in spaces often associated with pop or rock music,” Muti shares. “But I’ve done it especially for these young musicians—representatives of Italy at its best—who come out of our conservatories and deserve a place in our country’s cultural and spiritual life. And they can show that another kind of music exists.”
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Stasera dirigerà la Quinta di Beethoven, l’Italiana di Mendelssohn, la sinfonia da I Vespri siciliani di Verdi, poi in tour anche il Bolero di Ravel. Come ha scelto il programma?
«La Cherubini è un’orchestra di formazione e mi sembra giusto eseguire con loro pagine fondamentali della letteratura sinfonica. Non è routine, è approfondimento. Della sinfonia dei Vespri di Verdi, per esempio, amo far scoprire la nobiltà, la raffinatezza e quei tratti d’italianità che diventano universali. Con il Bolero di Ravel cercherò di mettere in luce tutte le prime parti dell’orchestra, compreso il primo trombone: l’assolo sarà eseguito da una bravissima, giovane musicista».
“The Cherubini is a training orchestra, and I believe it’s right to perform with them key works from the symphonic repertoire. It’s not routine—it’s a process of deepening. Take the overture to I vespri siciliani by Verdi: I love revealing its nobility, refinement, and those distinctly Italian qualities that become universal. With Ravel’s Boléro, I aim to highlight every principal player in the orchestra, including the first trombone—the solo will be performed by a brilliant young woman.”
Ha inserito anche il tema del Padrino di Nino Rota…
«Un grandissimo musicista a cui sono molto legato. Era direttore del Conservatorio di Bari quando sostenni l’esame del quinto anno di pianoforte e lui mi disse che la commissione mi aveva attribuito il massimo dei voti, “non per come hai suonato oggi ma per come potrai dirigere domani”. Fu presente anche al mio matrimonio».
“He was a truly great musician, and someone I was very close to. He was director of the Bari Conservatory when I took my fifth-year piano exam. He told me the jury had awarded me top marks ‘not for how you played today, but for how you might conduct tomorrow.’ He even attended my wedding.”
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Peraltro la sua agenda è ancora fittissima: il tour, poi Salisburgo a Ferragosto con i Wiener, in settembre l’Academy in Giappone…
«Oggi mi piace molto insegnare. Ai giovani cerco di trasmettere quello che ho ricevuto dai miei grandi maestri, Antonino Votto che fu assistente di Toscanini, Bruno Bettinelli, Vincenzo Vitale: questo passaggio orale della tradizione è fondamentale, non si troverà mai sui libri di testo».
“Teaching gives me great satisfaction today. I try to pass on to young people what I received from my great mentors—Antonino Votto, who was Toscanini’s assistant, Bruno Bettinelli, and Vincenzo Vitale. This oral transmission of tradition is essential—you’ll never find it in textbooks.”
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di Stefano Marchetti, QN, 5 luglio 2025

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