Berlioz, Symphonie Fantastique
Berlioz, Lélio, ou Le retour à la vie
Verdi, Le quattro stagioni from I vespri siciliani (Mov. I – II)
Schubert, “Unfinished” Symphony
Cimarosa, Il ritorno di Don Calandrino
Mozart, “Jupiter” Symphony
Paisiello, Il matrimonio inaspettato
Dvořák, Symphony No. 5

Nelle otto registrazioni Muti dirige l’Orchestra Giovanile Cherubini, la compagine da lui fondata nel 2004, che porta il nome di uno tra i massimi musicisti italiani di tutti i tempi, attivo non solo in Italia ma in tutta Europa, esattamente come l’orchestra che ne porta il nome, sottolineando la propria identità nazionale ma anche l’inclinazione a una visione internazionale della musica e della cultura (in Berlioz troviamo anche l’Orchestra Giovanile Italiana e in Schubert l’Orchestra della Camerata Strumentale della Città di Prato). Quello proposto da Riccardo Muti è un percorso alla scoperta di alcuni capisaldi della storia della musica e di gemme poco conosciute, ma non per questo meno preziose. Un viaggio in otto tappe che alterna pagine sinfoniche e titoli d’opera.

Prove d’Orchestra premiato come miglior programma TV 2016

Roma, 20 giugno 2016 – Per la sezione Intrattenimento, cultura, docufiction e reality, “Prove d’Orchestra” è stato premiato fra i migliori programmi TV 2016, per la “proposta di una nuova didattica della musica, sottolineandone l’importanza per la crescita culturale dell’uomo fin dalla più tenera età.” (Premio Moige – Movimento Italiano Genitori)

[…] illuminante, intrigante, divertente, appassionante, rigoroso e fantasioso “reportage” su come Riccardo Muti lavora con gli strumentisti per raggiungere il risultato ottimale dell’espressione musicale nel senso più alto e lato del termine. A ben vedere il corposo elenco di aggettivi calza perfettamente anche il direttore: non può essere un caso che chiunque lavori con lui puntualmente riporti di come si spalanchi un insospettato mondo semantico dietro ogni nota, respiro, accento, pausa o frase. accade anche con altri direttori, ma con nessuno nella misura in cui accade con Muti. Come mai? La risposta è in questa pubblicazione e, chi ha avuto la fortuna di partecipare a una sua prova, la conosce bene: Muti arriva, buca lo schermo si direbbe se fosse un attore. Sarà per il suo essere “napoletano teutonico” (origini e carattere), fatto è che quello che racconta in prova a orchestrali o pubblico passa prima dal cuore e poi dal cervello. E non occorre essere dei gran pedagoghi per sapere che il primo canale percettivo affinché attecchisca la conoscenza è la sfera affettiva. Il resto è tutto da godere: l’ “iniziazione” delle giovanili orchestre Italiana e Luigi Cherubini e, fra le altre pagine, la delizia sagace di “operine” come il Ritorno di Don Calandrino di Cimarosa e il Matrimonio inaspettato di Paisiello, e quella chicca di sofisticatezza che è il Lélio di Berlioz, con la voce fascinosa di Gérard Depardieu, prosieguo esponenziale della Fantastica.

Nicoletta Sguben per il magazine Amadeus