L’opera è massacrata
La volgarità insulta Verdi
– di Flaminia Bussotti | 28 luglio 2019
Riccardo Muti compie oggi 78 anni, il 3 agosto a Rimini dirigerà le Nozze di Figaro di Mozart per il presidente Mattarella «Continuo a lavorare con i giovani dell’Academy: voglio trasmettere loro la cultura musicale italiana, che ormai è stravolta»
Anche se non si direbbe, Riccardo Muti compie oggi 78 anni ed è uno di quei casi in cui l’anagrafe si scontra con la biologia. I ritmi di lavoro del maestro sono gli stessi, massacranti, e anche il compleanno lo passa al lavoro con i ragazzi dell’Orchestra Luigi Cherubini e dell’Italian Opera Academy di Ravenna per giovani direttori d’orchestra. Cinque i ragazzi selezionati fra centinaia di domande da tutto il mondo. Allo studio Nozze di Figaro di Mozart. È un lavoro di cesellatura su note, parola, gesto. Le lezioni sono un distillato di sapienza musicale, aneddoti e battute per tenere sempre alta l’attenzione. Il ciclo si chiude con l’esecuzione di Nozze di Figaro il 2 agosto diretto dai cinque giovani direttori e poi il 3 con Muti a Rimini in presenza del presidente Mattarella.
Come mai dopo Verdi, ha scelto Mozart per l’Accademia di opera italiana quest’anno?
«Perché le opere di Mozart della triade di Da Ponte appartengono al repertorio italiano, hanno radici nella scuola napoletana. L’apparato orchestrale è di fattura più complessa e articolata della scuola napoletana, proviene dalla cultura austro tedesca, ma i libretti di Da Ponte, che Mozart conosceva bene perché sapeva l’italiano, possono essere capiti perfettamente solo da chi conosce l’italiano».
L’impegno con i giovani è diventato prevalente accanto alla Chicago Symphony Orchestra (CSO), quale il motivo e cosa si ripromette?
«Ho avuto la fortuna di aver conosciuto grandi maestri che si collegano a Toscanini, quindi, indegnamente, dico c’è una specie di catena, una tradizione orale della cultura italiana che io conosco e desidero trasmettere ai giovani. Poi constato da decenni come l’opera italiana venga massacrata e amata per quello che non è: effetti circensi, trasposizioni, volgarità, note che non esistono, tagli ecc. Cose che sono insulti agli italiani ma soprattutto a Verdi».
Lei è attivo anche in campo umanitario con concerti in scuole, ospedali, carceri: quanto è importante la musica per la società e che si fa in Italia?
«”Cantare amantis est”, dice Sant’Agostino, la musica, il canto è proprio di coloro che amano. La musica accomuna, rallegra i cuori di chi soffre, è una medicina dell’anima. Mi addolora vedere come i vari governanti non lo abbiano capito: generazioni di ignoranti assoluti nella cultura musicale che è una colonna portante della nostra storia millenaria».
Prossimi progetti in Italia?
«Dopo la Chicago, che mi ha dato 10 anni meravigliosi di musica, non prenderò dopo il 2022 nessun altro titolo, saranno più di 50 anni di orchestre importanti, mi dedicherò all’Accademia e alla Cherubini. Nel 2020 sarò con la Chicago a Napoli, Firenze, Milano, e poi a Napoli con l’Orchestra del San Carlo».
A Salisburgo dirigerà il concerto per i 30 anni della morte di Karajan Pensa mai alla morte? Che rapporto ha con il pensiero dell’aldilà e con la fede?
«Sono un meridionale cresciuto in Puglia con un senso della morte molto concreto. Ai bambini se non dormivano dicevano che passava la morte a prenderli. Sono cresciuto con le processioni, le marce funebri. Al sud conviviamo col senso della morte, è una compagna che ci segue sin da bambini, per cui invecchiando lei invecchia con noi. Credo esista in noi una scintilla che si sprigiona nell’universo e ci rende eterni perché si accomuna alle altre scintille. Creso sia questa la comunione dei santi, anche se io non sono un santo».
Come sintetizzerebbe lei il suo stile?
«Non amo guardarmi in tv perché non mi piaccio. Certo nel tempo ho imparato molto nella direzione d’orchestra e spesso penso che meno si dirige e più si fa musica, se hai qualcosa da dire. Detesto chi usa il podio come luogo di show».
Flaminia Bussotti, Il Messaggero, 28 luglio 2019
Riccardo Muti Italian Opera Academy 2019
Teatro Alighieri, Ravenna
Le Nozze di Figaro di Wolfgang Amadeus Mozart
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20 luglio, Riccardo Muti presenta Le Nozze di Figaro al pianoforte
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Foto Zani e Casadio
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