Oggi l’opera italiana è diventata una circo di intrattenimento, di mero godimento della nota. Parola di Riccardo Muti. «Nove volte su dieci i tenori — racconta il maestro — si abbassano la tonalità per esibire un urlo da tacchino che spesso non esiste nella partitura originale, però crea orgasmi fra il pubblico. Peccato che quel pubblico non si accorge di essere stato preso in giro. Invece io combatto per il rispetto della partitura originale, in qualche caso più sommessa, ma più rispettosa della musica».

Il ricordo

Il direttore d’orchestra più famoso del mondo ieri sera è stato il protagonista del «Bello dell’Italia», l’iniziativa del Corriere della Sera che «vuole portare in primo piano le meraviglie nascoste della provincia italiana, in questo caso Ravenna, la città dei mosaici e di otto siti Unesco» ha spiegato il direttore Luciano Fontana che ieri nel teatro Dante Alighieri lo ha intervistato. Muti, ravennate di adozione, ha risposto sfoderando simpatia e ironia, scherzando anche sul suo necrologio (e strizzando poi l’occhio alla moglie seduta in platea vicino al sindaco Michele de Pascale). La platea si emoziona quando Muti dedica un pensiero a Luciano Pavarotti: «È ricordato solo per il brano Vincerò, in realtà è stata la voce più bella del secolo scorso. Fu violentemente criticato per una screziatura alla prima del Don Carlo alla Scala, in realtà oggi non c’è nessuno in grado di interpretare un “pianissimo” con la tenerezza necessaria e quella sua tecnica estrema, espressa al massimo livello».

Energia e musica

Se Muti è stata la star della giornata, dedicata al tema dell’Energia e coordinata dalle giornaliste del Corriere Maria Luisa Agnese e Michela Mantovan, anche altri protagonisti dell’Italia dell’eccellenza hanno intrattenuto il pubblico. A cominciare dal fisico del Cern Guido Tonelli, coscopritore del Bosone di Higgins: «Ai miei nipoti dico che la verità è che noi dell’universo conosciamo solo il 5%, il 95% ci è ignoto». Marisa Bruni Tedeschi, scrittrice e pianista (e anche nonna felice) ha presentato il suo libro Care figlie vi scrivo. Le sue figlie sono la modella e musicista Carla Bruni e l’attrice Valeria Bruni Tedeschi. Il segreto della sua vita felice e vissuta nel bello? Da sempre, ogni mattina, comincia le sue giornate sedendosi al piano e suonando Bach. Non vola una mosca nella sala affrescata del teatro quando Maurizio Cheli, l’astronauta, sollecitato dal giornalista del Corriere Maurizio Caprara, racconta cosa si prova a superare i 400 km di altezza: «Ogni cosa all’improvviso cambia, la Terra diventa una pallina circondata da quel piccolo strato azzurro che è l’atmosfera e, credetemi… è davvero una cosa bellissima». Finale in musica con il concerto di Alessandro Mannarino, cantautore rivelazione di questo 2017.

Daniela Camboni, Corriere della Sera, 20 maggio 2017